Come evitare le truffe
È sufficiente fare una ricerca su Google per rendersi conto di quanti metodi di truffa esistano quando si tratta di acquistare/vendere un’automobile usata. Di sicuro non manca l’immaginazione ai truffatori di professione.
In alcuni casi parliamo di truffe palesi alle quali quasi nessuno potrebbe/dovrebbe abboccare, ma troppo spesso potresti incorrere in vere e proprie manipolazioni alle quali è davvero difficile porre rimedio.
Ecco una lista delle truffe più diffuse
Massima attenzione al tipo di assegno bancario
Questo tipo di truffa è la più diffusa nella vendita di automobili usate tra privati, anche perchè è davvero difficile immaginare una truffa del genere messa in atto da un azienda con sede sul territorio e regolare P.IVA, ripeto, queste sono truffe che accadono quando si vende l’auto tra privati.
Il modus operandi questo tipo di truffa è sempre il medesimo; spesso verrai contattato da un giovanotto di bella presenza molto motivato nell’acquisto della tua auto usata, al solito questi individui sono preparati e ti faranno parecchie domande tecniche.
Al termine della visita il giovanotto fisserà un secondo appuntamento nel quale si presenterà con il “padre” oppure un parente stretto, anche lui un uomo all’apparenza educato e molto cordiale.
Dopo i soliti convenevoli l’uomo deciderà di acquistare la tua auto usata e ti pagherà con un assegno circolare non dimenticandosi di sottolineare quanto sia importante per lui regalare la prima automobile al figlio o al nipote.
La sgradita sorpresa, ovviamente a passaggio di proprietà avvenuto, arriverà sotto forma di una chiamata della tua banca che ti informerà del fatto che l’assegno che hai depositato è contraffatto, spesso con matrice clonata ed in rari casi di un istituto addirittura inesistente.
A quel punto scoprirai che il giorno stesso della transazione la tua automobile è stata portata all’estero e del truffatore non ci saranno tracce cosi come dei tuoi soldi, definitivamente volatilizzati.
La truffa dei numeri telefonici 899 o 00
Questa è una delle truffe più subdole, potrebbe capitarvi di essere approcciati da un acquirente disinvolto che si mostrerà interessatissimo alla vostra automobile usata, costui prima di chiudere l’incontro vi chiederà dati sensibili, come per esempio un cellulare privato non usato negli annunci.
Puntualmente, a distanza di qualche giorno, verrete contattati da un numero con prefisso 899 (da non confondere con il classico 800 realmente gratuito) o da un prefisso 00 iniziale, non rispondete in nessun modo a questo tipo di prefissi, oppure attivate tramite vostro provider telefonico il blocco sistematico ai numeri a pagamento.
Si tratta di un meccanismo detto “spoofing”, un numero a pagamento chiama numeri personali ottenuti in maniera probabilmente anche lecita (appunto l’acquisto di un auto usata). Quando si risponde alla chiamata dall’altro capo non risponde nessuno. E più si attende una risposta più si abbassa il proprio credito telefonico.
Occhio pure ai link inseriti nelle email, se vi chiedono di cliccare evitate, sarete cosi sicuri di stare alla larga da programmi informatici che possono prendere possesso del vostro computer, o che hanno come unico obiettivo il furto della vostra identità, da utilizzare per creare altre truffe.
La truffa dell’acquirente estero
In questa truffa sono cadute centinaia di venditori privati. Nello specifico verrai contattato da un fantomatico compratore quasi sempre di origini africane (molto spesso con base in Nigeria) che si è appena trasferito in Italia o che lo farà nel breve periodo, al solito questi individui sono molto sbrigativi e spesso non trattano nemmeno sul prezzo e non vogliono nemmeno visionare l’automobile.
Questo atteggiamento il più delle volte fa scattare dei grandi dubbi nel venditore ma la voglia di vendere presto ed al prezzo richiesto lascia presto svanire i dubbi, in alcuni casi però qualche venditore sprovveduto ha acconsentito alla trattativa. Ma vediamo come si svolge il tutto:
La prima richiesta che riceverai è quella di fornire il proprio IBAN (nulla di grave è normale) per far si che l’acquirente africano effettui il bonifico di pagamento. Dopo di che verrai contatto da alcune fantomatiche figure istituzionali africane, ovviamente complici del compratore, che cercheranno di rendere credibile quello che accadrà nella fase successiva.
Dopo che l’acquirente ti avrà comunicato di aver effettuato il bonifico, sarai contattato da un funzionario della GIABA (un organo intergovernativo che si occupa realmente di riciclaggio di denaro e che controlla le transazioni con l’estero).
In un secondo momento riceverai un email dalla Direzione Generale delle Imposte del paese africano in cui risiede il compratore che ti chiederà un importo tra il 7.5% e il 14% del prezzo dell’auto per “sbloccare il bonifico” specificando che la somma ti verrà restituita una volta conclusa la compravendita.
Se acconsentirai a versare la somma richiesta per “sbloccare il bonifico” sarai contattato dall’U.M.O.A (Union Monetaire Ouest Africaine) che ti chiederà una tassa del 10% per il cambio valuta, ovviamente recuperabile alla fine della trattativa.
Tutto questo teatrino sarà orchestrato ad arte, per questo molte persone ci sono cascate e continuano a cascarci, non pensare che a te non possa accadere una cosa simile, conosco personalmente gente truffata in questo modo e ti posso assicurare che non erano degli sprovveduti.
La truffa della caparra esagerata
Una truffa molto in voga negli ultimi tempi è quella di versare una caparra addirittura più alta rispetto al prezzo totale del veicolo che vendete. Questo tipo di truffatore fa leva sull’incredibile gradimento nei confronti della vostra auto che, a detta sua, è il sogno di una vita, cercava la tua auto da anni ed ora che può acquistarla non ha problemi a versarti una caparra spropositata.
Questo personaggio, pur di bloccare il vostro veicolo, è pronto a firmarvi un assegno di valore più elevato del dovuto, con l’intento di farsi restituire la differenza in contanti. Se mai abboccherete a questa truffa sappiate che l’assegno sarà sicuramente carta straccia ed i soldi in contanti restituiti al compratore saranno persi per sempre.
Piccoli accorgimenti per vendere un’auto
Molto importante, Non vergognatevi di essere stati truffati, può succedere a tutti, se avete venduto la vostra automobile e siete incappati in una qualunque delle truffe sopra riportate, rivolgetevi subito alle autorità: Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia postale o Guardia di finanza.
Le possibilità di recuperare quanto vi devono sono veramente basse, soprattutto se il truffatore è un professionista del settore che mette a segno diversi colpi ogni mese, ma provarci è un obbligo.
Assegno circolare
Al contrario di quanto si pensa, troppo spesso gli assegni circolari non sono sicuri, per garantirti un pagamento sicuro segui queste linee guida:
- vendi l’auto tra lunedi e giovedi, cosi da poter richiedere informazioni in tempo reale sull’assegno da incassare.
- non avere paura di risultare inappropriato, fatti inviare una copia dell’assegno prima di chiudere la trattativa cosi avrai il tempo di verificarlo.
- se possibile, riscuoti l’assegno prima di firmare l’atto di vendita, anche se è una pratica non congrua.
Passaggio di proprietà
Per completare in modo corretto una compravendita tra privati dovrai obbligatoriamente redigere un atto di vendita a favore del compratore. Un contratto scritto, validato con firme autentiche, è fondamentale per garantire entrambe le parti in causa. Come procedere:
- utilizzare il riquadro T del certificato di proprietà dichiarando, e firmando, la vendita dell’auto presso:
- STA (lo sportello telematico dell’automobilista dell’ACI), qui la firma avviene in maniera del tutto gratuita permettendoti inoltre di completare il passaggio di proprietà. Se non lo fai hai 60 giorni di tempo per rimediare altrimenti l’auto resterà intestata a te, con tutte le conseguenze del caso.
- presso il tuo Comune.
- presso le agenzie di pratiche automobilistiche.
- presso un notaio autorizzato.
Ricorda che, per avere una firma autenticata, è necessario apporre sul certificato di proprietà la marca da bollo di 16,,00 €. In caso di vendita ad un cittadino extracomunitario, serve una copia del permesso di soggiorno dell’acquirente.
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